Le bollette di luce e gas vanno conservate per un determinato lasso di tempo stabilito dalla Legge. In caso contrario addio soldi.
Per evitare di dover pagare le bollette due volte e perdere, così, molti soldi è bene conservare accuratamente le fatture. La normativa è chiari su quanti anni debbano passare prima di poter essere strappate e gettate via.
Sappiamo che il primo impulso quando arriva la bolletta è di strapparla e di accartocciare la ricevuta del caro pagamento per toglierla da davanti agli occhi. Luce e gas rappresentano voci di spesa onerose che gravano sulle famiglie italiane. Negli ultimi due anni, poi, gli importi in bolletta sono aumentati notevolmente a causa degli eventi geopolitici e anche ora che l’inflazione sta diminuendo continuano a tormentare i cittadini.
Si cerca di risparmiare riducendo i consumi, scegliendo il fornitore con l’offerta più conveniente, installando pannelli solari e caldaie meno energivore ma indipendentemente da quale sarà la cifra finale in bolletta ricordiamo l’importanza di conservare accuratamente la documentazione relativa al pagamento. Il rischio è di dover corrispondere la somma una seconda volta non potendo provare il versamento con ricevute e scontrini. Un sollecito di pagamento, infatti, potrebbe arrivare a ragione perché si è dimenticato di pagare una fattura oppure si potrebbe ricevere per un errore dei fornitori.
Attenzione alla documentazione del pagamento, va conservata a lungo
A distanza di mesi o anni le aziende fornitrici di gas, luce e acqua potrebbero inoltrare al cliente un sollecito di pagamento per una bolletta insoluta. Se l’importo realmente non dovesse essere stato pagato bisognerebbe procedere il prima possibile per non far aumentare la somma con sanzioni e interessi. In caso contrario – ossia se doveste avere la certezza di essere in regola con i versamenti – si potrebbe fare ricorso e provare di essere nel giusto fornendo prova di quanto affermato.
Le prove sono le ricevute cartacee o digitali del pagamento. Ecco perché la documentazione deve essere conservata accuratamente in una cartellina apposita oppure in una cartella virtuale su pc. Avrà valore legale in caso di sollecito per dimostrare di aver già corrisposto quanto dovuto. Questa organizzazione e precisione potrebbe, però, non bastare se si dovessero stracciare i documenti prima del tempo previsto dalla Legge. Nello specifico la normativa stabilisce che le bollette di luce e gas devono essere conservate per cinque anni dalla data di scadenza.
Trascorso questo lasso temporale il fornitore non potrà più chiedere il pagamento di una presunta fattura non pagata né applicare sanzioni e interessi. Per cinque anni, dunque, occorrerà prestare attenzione a non perdere o buttare le bollette o si rischierà di dover pagare due volte. L’articolo del Codice Civile di riferimento è il numero 293. Una volta trovata la ricevuta della fattura contestata basterà spedirne copia al fornitore per posta ordinaria, fax oppure email per fornire prova chiara e inconfutabile del pagamento e far cadere il sollecito. I contatti si potranno facilmente trovare accedendo al sito online dell’azienda che eroga il servizio di luce, gas o acqua.