Meglio non lasciare sempre attaccato il caricabatterie del cellulare alla presa elettrica: se lo fai infatti rischi grosso.
Gli smartphone sono ormai diventati parte integrante della nostra vita, talmente centrale che è più facile dimenticarsi le chiavi dell’auto o il portafoglio che il dispositivo mobile a casa. A rendere così indispensabile il cellulare è indubbiamente la sua utilità, visto che ormai è diventato un hub attraverso il quale è possibile fare qualsiasi cosa.
Se i cellulari di una volta erano semplicemente degli strumenti di comunicazione che utilizzavamo per parlare con amici, parenti o colleghi di lavoro, adesso possono essere utilizzati per scrivere e inviare mail, per organizzare il lavoro, per firmare e inviare documenti, per pagare le utenze e ovviamente come strumento ricreativo (si possono vedere video, ascoltare musica, giocare ai videogame e leggere i giornali) e di pagamento.
Le tante funzioni disponibili, aumentate a dismisura dal rilascio continuo di nuove applicazioni, ci incollano h24 allo schermo e questo ha una diretta conseguenza sul consumo giornaliero di batteria, spesso incapace di reggere più di 24 ore. La necessità di caricare continuamente il telefono ci porta a tenere il caricabatterie sempre attaccato alla presa, ma è saggio farlo?
Quando uno smartphone è nuovo di zecca la batteria – ad eccezione di quelle persone che non si staccano mai dal telefono per questioni di lavoro – la durata potrebbe benissimo arrivare alle 36-48, ma con il passare del tempo e l’usura causata anche dai continui cicli di ricarica, la performance delle batterie a ioni di litio si abbassa ed è necessario caricare lo smartphone una o addirittura più volte al giorno.
Vista la centralità di questi device nella nostra vita, non ci si può permettere di rimanere senza telefono per più di qualche ora e questo ci induce a tenere il caricabatterie sempre attaccato alla presa dell’elettricità per praticità. Tuttavia questa è una cattiva abitudine, specie se il caricabatterie è sovrautilizzato.
In primo luogo per una questione economica, visto che sebbene non stia svolgendo la sua funzione, un caricabatterie attaccato alla presa continua a consumare energia, gravando alla lunga sull’ammontare della bolletta. Ovviamente parliamo di consumi minimi e dunque di centesimi che nel corso di un anno possono diventare pochi euro, ma sommato al resto può comunque incidere.
Il problema principale però non è certo quello del consumo maggiore di energia. Ogni caricabatteria quando è in funzione tende a generare calore, alcuni modelli arrivano persino a riscaldarsi quando c’è il telefono in carica e questo non deve preoccupare in condizioni normali, ma può diventare un problema se non si prendono le giuste precauzioni.
Tenere sempre attaccato il caricabatterie fa sì che il dispositivo sia sempre sotto tensione e che sia sempre un po’ caldo, se dovesse arrivare a surriscaldarsi potrebbe anche dare il via ad un incendio. Per questo motivo è bene prendere la buona abitudine di collegare il caricabatteria del telefono alla presa solo quando necessario e dunque staccarlo insieme al telefono una volta che la ricarica è ultimata.
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