L’Agenzia delle Entrate ha confermato che a partire da una precisa soglia anagrafica il canone Rai non va più pagato.
Ci avviciniamo alla fine dell’anno e come sempre torna di moda la discussione sul pagamento del canone Rai, anche se da quando il governo Renzi ha inglobato la tassa per la televisione di Stato è spalmato nel corso di tutto l’anno. Il motivo del ritorno di interesse sull’argomento è legato al fatto che a gennaio torna la possibilità di richiedere l’esenzione del pagamento per l’intero anno.
Ma chi può legittimamente chiedere di essere esentato dal pagamento del Canone Rai? Sebbene possa sembrare poco plausibile nel 2024, non è tenuto a pagare la tassa sulla televisione il cittadino che non possiede in casa un televisore o uno strumento tecnologico che gli consenta di accedere gratuitamente all’offerta dei canali Rai, dunque non ha in casa nemmeno PC e Tablet che possano collegarsi a internet e a Rai Play.
Sono esentati dal pagamento, ma questa non è certo una novità inerente all’inserimento del canone in bolletta, anche i componenti delle forze armate, dunque chi fa parte dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica e dei Carabinieri, e anche le forze dell’ordine come i membri della Polizia e della Guardia di Finanza.
Non tenuti al pagamento della tassa sono anche gli ambasciatori, i consoli e tutti i funzionari dell’ambasciata e del consolato, sia quelli italiani che operano all’estero che quelli esteri operano all’interno del suolo italiano (sebbene sia da precisare che ogni ambasciata e consolato è giuridicamente da considerarsi territorio del Paese di appartenenza).
A che età si può smettere di pagare il canone? Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate
C’è un’ulteriore categoria di persone che può chiedere di essere esentata dal pagamento del canone Rai anche se usufruisce dei servizi della televisione statale. Stiamo parlando chiaramente dei pensionati, ma c’è una precisazione da fare per non indurre in confusione e per chiarire il punto con chi pensa che basti entrare in pensione per poter essere esentati.
Il requisito pensionistico infatti non è bastevole per poter chiedere l’esenzione e nemmeno il principale, ci sono anche una soglia anagrafica e una reddituale che vanno rispettate. A chiarire il punto sulla questione è stata direttamente l’Agenzia delle Entrate tramite le faq del sito ufficiale. In queste si legge che l’agevolazione spetta a quei pensionati che hanno raggiunto il 75° anno di età e che hanno un reddito annuo pari ad 8mila euro.
L’ente specifica anche che tale agevolazione non sarà disponibile per chi ha in casa un coniuge che possiede un reddito proprio (dunque consente di superare il reddito di 8mila euro del nucleo familiare) ed è ovviamente rivolto alla casa in cui risiede il richiedente. Non sarà possibile dunque ottenere l’agevolazione per un immobile diverso da quello di residenza (va sottolineato che è già presente l’esonero per il pagamento del canone della seconda casa).
L’ultima precisazione che è opportuno riportare riguarda la soglia anagrafica. Chiunque abbia già compiuto 75 anni entro il 31 di gennaio può richiedere l’esonero per tutto il 2025, chi dovesse compiere 75 l’1 febbraio dovrà attendere il secondo semestre (dunque il 31 luglio) e chi dovesse compiere gli anni in agosto dovrà attendere invece l’anno successivo.