I genitori che intendono regalare soldi ai figli devono conoscere la corretta modalità per evitare accertamenti da parte dell’AdE.
L’Agenzia delle Entrate monitora i conti correnti degli italiani, i versamenti, i prelievi nonché i trasferimenti di denaro. In alcuni casi può richiedere verifiche approfondite per escludere operazioni illecite. Bisogna fare attenzione anche ai soldi regalati ai figli.
Se pensate che i soldi che guadagnate con fatica si possano spendere come più vi piace sbagliate di grosso. Per contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro il Fisco ha la libertà di monitorare i movimenti di denaro di ogni cittadino e di valutare lo stile di vita in rapporto alle finanze dichiarate. Utilizzando Intelligenza Artificiale e algoritmi, l’Agenzia delle Entrate confronta i dati a disposizione di più banche dati per individuare possibili evasori e incongruenze tra dichiarazioni dei redditi e spese effettuate mensilmente.
L’idea del Redditometro è stata al momento scartata dal Governo ma non pensate di essere immuni dalla possibilità di verifiche. Il Garante della Privacy ha dato carta bianca al Fisco all’utilizzo degli strumenti volti a identificare movimenti dubbi da approfondire. I contribuenti, dunque, devono prestare molta attenzione ai versamenti sul conto – per esempio – e capire come gestire con intelligenza i risparmi. Anche un regalo al figlio richiede una strategia precisa per non indispettire l’AdE.
Qual è il metodo migliore per regalare soldi ai figli
I genitori possono regalare soldi ai figli come contributo per la spese se studenti fuorisede, per aiutare nell’acquisto di una macchina o di una casa, come dono di laurea o di Natale o semplicemente per permettere loro di mettere da parte dei risparmi che consentiranno un domani di realizzare un sogno. Tutto lecito ma attenzione a come avviene il passaggio di denaro. Innanzitutto ricordiamo il limite relativo ai contanti.
Nell’anno in corso è fissato a 4.999,99 euro. Fino a tale cifra si possono ritirare i soldi in banca per poi donarli a mano al figlio ma non è il metodo più idoneo. Se poi il figlio dovesse versare la somma sul proprio conto corrente, infatti, il Fisco potrebbe avviare controlli avendo il dubbio sulla provenienza del denaro. Meglio evitare i contanti, dunque, e preferire un mezzo molto più sicuro e apprezzato dall’AdE, il bonifico. Non ci sono limiti alla somma da trasferire a condizione che la causale indichi chiaramente il motivo dello spostamento dei soldi.
Il genitore, dunque, dovrà scrivere nella causale “Regalo di natale a mio figlio (nome e cognome)” oppure “Contributo per l’acquisto di un’auto” o ancora “Dono di Laurea” e così via. Ma c’è un altro fattore da valutare. La cifra regalata dovrà essere di modico valore per non richiedere l’intervento di un notaio e due testimoni. La Legge non dà un limite a questo modico valore perché dipenderà da quanto è cospicuo il conto in banca del genitore. Se, ad esempio, sul conto ci sono 100 mila euro e il papà regala tramite bonifico 10 mila euro al figlio il Fisco non avrà nulla da obiettare. Diverso il caso in cui sul conto ci sono 5 mila euro e ne dona 3 mila al figlio.