L’elisir di lunga vita lo abbiamo noi italiani e non lo sappiamo. Un formaggio aiuta a vivere fino a 100 anni, curiosi di scoprire quale è?
In Italia è prodotto il formaggio più sano al mondo, quello mangiato dalle persone più longeve. La scienza da tempo cerca il segreto di una vita lunga e spesso lo ha rintracciato proprio negli alimenti. Vediamo qual è il prodotto da aggiungere subito alla dieta.
Ognuno di noi si augura di vivere il più a lungo possibile in salute e nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali. Come raggiungere questo traguardo? Possiamo imparare dai centenari di oggi o, più precisamente, scoprire cosa hanno rilevato gli studi sulle popolazioni più longeve al mondo. Ci sono molti scienziati a lavoro per scoprire l’elisir di giovinezza e lunga vita.
Partono dalle cosiddette zone blu ossia aree del mondo in cui si trova la più alta concentrazione di centenari e dove la speranza di vita è superiore rispetto la media del Pianeta Terra. Lo studio ha permesso di individuare sette punti in comune alle blue zone, sette segreti di longevità ossia una dieta sana e moderata, un consumo abbondante di legumi, uno stile di vita attivo, tecniche anti-stress, niente fumo, una ricca vita sociale e la fede.
Tra le zone blu c’è la Sardegna. Qui vivono tantissimi centenari e in comune hanno la passione per un formaggio, il pecorino. Parliamo di un formaggio prodotto con latte di pecora ricco di CLA, Acido Linoleico Coniugato, un acido grasso presente naturalmente nel pecorino romano – il formaggio nasce nel Lazio ma è stato perfezionato in Sardegna – con benefici incredibili.
Il CLA aiuta a bruciare i grassi, riduce le infiammazioni e sostiene la muscolatura. Il pecorino ha CLA cinque volte in più rispetto ai formaggi di mucca. Da qui l’importanza di introdurre il pecorino nella propria alimentazione – naturalmente controllando la quantità, l’eccesso non è mai positivo. Sono più di 2 mila anni che noi italiani abbiamo, dunque, il formaggio più sano al mondo, possibile segreto della longevità dei sardi.
Dobbiamo ringraziare quei pastori che pascolavano i greggi di pecore nelle campagne del Lazio e della Sardegna quando c’era l’impero romano e producevano questa delizia per soddisfare il palato di imperatori, consoli, senatori, soldati e mercanti. Oggi la Sardegna detiene circa il 97% dell’intera produzione. Risale al 1884 il trasferimento di tanti casari oltre il Tirreno, quando il Papa vietò il processo di salagione a Roma.
Le vaste terre della Sardegna e l’ingente disponibilità di sale così come la vicinanza al Lazio hanno spinto a scegliere questa Regione come luogo in cui produrre il pecorino e la decisione si è rivelata vincente. Siamo nel 2024 e si continua con la produzione di un formaggio tipico dell’alimentazione sarda che abbiamo scoperto essere il più sano al mondo grazie al CLA. In più è saporito, intenso e dona un tocco in più a tante ricette diverse, dalla cacio e pepe all’amatriciana, dalle zuppe ai Malloreddus fino ai ravioli di ricotta sardi.
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