La scienza spiega i cavi e fili ingarbugliati e propone un metodo semplice per risolvere il fastidioso problema che irrita e sconforta.
Quanto tempo impiegate a sciogliere i fili o i cavi che si sono aggrovigliati? Sappiamo che al solo pensiero sale il nervoso ma non preoccupatevi, d’ora in poi sarà un gioco da ragazzi (o almeno questo è quello che dice la scienza).
Le spiegazioni scientifiche aiutano a capire il mondo che ci circonda e a risolvere enigmi e misteri. Non pensiamo, però, che ricercatori e scienziati siano interessati solo ai grandi dilemmi dell’umanità. A volte la scienza arriva in soccorso delle persone risolvendo banali problematiche che mettono a dura prova la pazienza e fanno perdere molto tempo prezioso. Tutti i giorni ognuno di noi può trovarsi ad affrontare un inconveniente pratico apparentemente senza soluzione o con un metodo risolutivo che richieda fatica e tolleranza.
Ebbene, in molti casi non serve spazientirsi ma bisogna conoscere metodi ingegnosi e fuori dal pensiero convenzionale che solo la scienza poteva trovare. Non vogliamo citare grandi invenzioni come le panchine reversibili per scegliere il panorama da guardare, le strisce pedonali proiettate se la strada è innevata, frigoriferi con livelli girevoli per raggiungere tutto più facilmente. Vogliamo spiegare come sbrogliare cavi e fili velocemente.
La fisica spiega come sciogliere i cavi ingarbugliati
Come risolvete il problema di una matassa di fili o cavi aggrovigliati? Collane, cavetti degli auricolari, fili di lana, tanti oggetti hanno la cattiva abitudine di aggrovigliarsi e di fare perdere la pazienza. Di solito si cerca di sbrogliare il tutto agitando energicamente la matassa afferrando un capo del filo e scuotendolo nervosamente. Ebbene, questo metodo è sbagliato anche se non completamente.
La rivista Focus riporta che un gruppo di fisici del Georgia Institute of Technology di Atlanta ha cercato di scoprire quale sia l’intensità corretta con cui agitare la matassa per districarla. I ricercatori hanno ingarbugliato fili di cotone mettendoli in una scatola, poi li hanno presi e appeso il capo ad un pistone robotizzato in modo tale da provare diverse intensità. Questo pistone si muoveva verticalmente a frequenza controllata.
Con 4 oscillazioni al secondo – frequenza bassa – il gomitolo rimaneva tale e non vi era soluzione. Con 30 oscillazioni al secondo – frequenza alta – la fibra vibrava intensamente in modo continuo ma senza permettere di trovare il filo e sciogliere la matassa. La ricerca ha rilevato come servano 17 oscillazioni al secondo per far vibrare il groviglio in modo caotico e attivare minimi spostamenti successivi che riescono a far estrarre il bandolo della matassa.
Si può riprodurre manualmente? L’impresa si rivela difficile se non impossibile. A cosa ha portato, dunque, lo studio di questi fisici? La scoperta della frequenza dello sbroglio della matassa sarà utile per conoscere proprietà dei materiali fatti di fibre e aumentarne la resistenza meccanica. Per i nostri cavi e fili ingarbugliati, dunque, dovremmo continuare ad armarci di santa pazienza e procedere con un minuzioso lavoro di scioglimento.
