Chi ha aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali deve evitare di dimenticare il pagamento delle rate per non mettersi nei guai.
Le scadenze delle rate della rottamazione quater vanno pagate puntualmente, senza nemmeno un giorno di ritardo. La normativa è chiara, costerebbe cara la dimenticanza. Cerchiamo di capire perché.
Lo scorso anno il Governo ha concesso ai debitori di aderire alla Definizione agevolata per regolarizzare la propria posizione risparmiando sulla somma da versare all’Agenzia delle Entrate. La rottamazione quater, nello specifico, ha concesso di estinguere i debiti relativi ai carichi affidati all’ente tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 versando solamente gli importi dovuti a titolo di capitale e quelli maturati come rimborso spese.
L’adesione, dunque, concedeva di non corrispondere le somme dovute come interessi iscritti a ruolo, interessi di mora, aggio e sanzioni. Un bel risparmio per i contribuenti che hanno inviato domanda di adesione in tempo. In più la rottamazione ha permesso la rateizzazione del pagamento in diciotto rate massimo (cinque anni) con le prime due di importo pari al 10% delle somme totali e l’applicazione di interessi del 2% annuo. Siamo giunti alla sesta rata in scadenza il 30 novembre 2024. Considerando i cinque giorni di tolleranza concessi dalla Legge, il pagamento potrà essere effettuato entro lunedì 9 dicembre 2024.
La normativa è chiara, non è concesso né il pagamento in ritardo né il versamento mancato delle rate della rottamazione cartelle esattoriali. Qualora dovesse accadere verrebbero meno i benefici della pace fiscale. Significa che la cancellazione di sanzioni e interessi cadrebbe e si tornerebbe a pagare il debito in modo completo. Il contribuente deve quindi gestire con saggezza le scadenze ed evitare dimenticanze “pericolose”.
Nei mesi scorsi il Governo ha prorogato alcuni termini ultimi per permettere ai debitori di non perdere i vantaggi della Definizione Agevolata. Al momento non si hanno novità sulla scadenza del 30 novembre ma una nuova proroga non è da escludere. Oltre alla decadenza dai benefici della rottamazione (le eventuali rate pagate saranno considerate nel conteggio del debito residuo), il mancato versamento delle rate ha altre conseguenze gravi. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrebbe avviare azioni esecutive e cautelari nei confronti del cittadino.
Parliamo di ipoteche, pignoramenti, fermi amministrativi. Come si può risolvere la situazione? Un primo escamotage dopo aver perso i vantaggi delle rottamazione è chiedere una rateazione ordinaria. Attenzione, tale possibilità non vale per chi ha chiesto una dilazione dopo il 16 luglio 2022 e non ha pagato le rate con conseguente decadenza dalla dilazione stessa, ha presentato domanda di rottamazione cartelle per il debito residuo e non ha pagato le rate delle rottamazione.
Questa combinazione di fattori non permette, dunque, di inoltrare richiesta di rottamazione ordinaria. Per le richieste di rateizzazioni precedenti al 16 luglio 2022, invece, il carico potrà nuovamente essere rateizzato se alla data di inoltro della nuova domanda le rate scadute alla stessa data risulteranno integralmente saldate. Meglio corrispondere quanto dovuto entro il 30 novembre (9 dicembre con i giorni di tolleranza) per evitare complicazioni. Ricordiamo, infine, che tutte le scadenze ordinarie sono prorogate di tre mesi per i residenti dei territori alluvionati.
In Italia voli da record: il primato è davvero clamoroso, svelate le motivazioni Se pensi…
La friggitrice ad aria è sempre più comune nelle nostre cucine: ecco cinque ricette curiose…
Quante volte hai temuto (o ti è successo davvero) che lo schermo del tuo telefono…
C'è una tassa da pagare a novembre che sta togliendo il sonno ai titolari di…
L'Italia può reintrodurre la centrale nucleare: l'idea del Governo e l'annuncio della premier Giorgia Meloni…
L'Italia potrebbe tornare al nucleare: arriva l'annuncio, le parole della premier Giorgia Meloni e l'idea…