Pensione che cosa accadrà il prossimo anno. Chi sono i pensionati sicuri, con quali requisiti. ma occhio alla novità.
La questione delle pensioni è sempre all’ordine del giorno ed è uno dei temi scottanti per la prossima legge di bilancio. Le forze politiche e la parti sociali sono impegnate a trovare delle soluzioni che correggano l’impianto della riforma Fornero. Ma gli spazi di manovra sono minimi per la ristrettezza delle risorse finanziarie e gli impegni europei in tema di debito.
Tra le misure in discussione ricordiamo soprattutto Quota 103, Opzione donna e l’APE sociale che potrebbero essere ritoccate in qualche modo. Ma al momento non ci sono certezze sulle decisioni e non da escludere che il Governo le riconfermi anche per il prossimo anno. Ci invece delle prestazioni previdenziali che certamente consentiranno l’ingresso alla pensione per molti lavoratori, con delle novità. Vediamo il dettaglio.
Pensioni 2025, quali sono riconfermate con sicurezza
Iniziamo questa carrellata delle principali prestazioni previdenziali, citando la pensione di vecchiaia per la quale non sono previsti aumenti dell’età pensionabile. Quindi confermati i 67 anni compiuti e il requisito contributivo di 20 anni. Da ricordare poi che, per chi ha versato i contributi solo a partire dal 1996, esiste una soglia minima dell’importo percepito pari all’Assegno sociale INPS (nel 2024 di 534,41 euro, l’anno prossimo certamente leggermente più elevato).
I contributivi puri che si trovano al di sotto di questa soglia dovranno attendere il compimento del 71 anni di età. Certi della pensione anche coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, ma con la possibilità di rinviare l’appuntamento con il pensionamento. Per gli uomini a soglia è di 42 anni di contributi e 10 mesi, per le donne 41 anni di contributi e 10 mesi.
Chi accede alla pensione con questa formula deve comunque attendere la finestre di e mesi per ricevere il primo assegno. Esiste la concreta possibilità che la finestra di attesa sia allungata il prossimo anno, fino a 7 mesi. Ma occorre attendere la conferma della legge di bilancio. Si può decidere di restare al lavoro durante la finestra di attesa e con 7 mesi la pensione sarebbe rinviata a 43 anni di contributi e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne.
Altra possibilità confermata per il 2025 è la pensione anticipata per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, appartenenti alle categorie di lavori usuranti, care-giver, gravosi, invalidi e disoccupati. L’anno prossimo poi si potrà andare in pensione a 64 anni di età e 20 anni di contributi, ma servirà avere una rata pensionistica pari a 3 volte l’assegno sociale, 2,8 volte l’assegno sociale le lavoratrici con un figlio, 2,6 volte l’assegno sociale le lavoratrici con 2 figli.
Immutate infine le possibilità di andare in pensione con la RITA (Rendita integrativa temporanea anticipata), che consiste nell’anticipo della sola pensione integrativa maturata fino al pensionamento.