Il 31 dicembre 2024 scadrà l’opportunità di richiedere un Bonus che permette di recuperare parte della spesa sostenuta tramite detrazione.
Restare in attesa sperando in una proroga è sbagliato. il Bonus in scadenza il 31 dicembre non sarà confermato nella prossima Manovra 2025. Manca poco, dunque, e poi si perderà l’occasione di sfruttare un’importante misura.
La Legge di Bilancio è arrivata alla Camera, pronta per essere analizzata ed eventualmente modificata. Gli interventi al suo interno sono numerosi e spaziano su più fronti. Ci sono gli aiuti per i lavoratori come la conferma del taglio del cuneo fiscale, della decontribuzione per le mamme lavoratrici con estensione alle lavoratrici autonome, della soglia più alta dei fringe benefits. Poi il DDL contiene misure di supporto alle famiglie come il Bonus asilo nido e la Carta per i nuovi nati dal valore di mille euro.
Per quanto riguarda i Bonus edili, invece, sono stati confermati al momento il Bonus ristrutturazione (l’aliquota scenderà al 36% e rimarrà al 50% solo per le abitazioni principali), il Bonus barriere architettoniche, il Bonus mobili, il Superbonus e l’Ecobonus. Verrà cancellato – salvo emendamenti in suo supporto – il Bonus verde. Chi intende sfruttare questo incentivo deve agire il prima possibile o perderà molti soldi.
Il Bonus verde è una misura nata nel 2018 per aiutare i proprietari delle case a migliorare o creare spazi verdi nuovi, privati o condominiali. L’incentivo prevede una detrazione del 36% sulle spese sostenute per realizzare o ristrutturare giardini, cortili e terrazzi nonché per nuove installazioni e interventi di manutenzione straordinaria su aree già esistenti.
Tra le spese ammesse i lavori per la creazione di giardini pensili, la realizzazione di aiuole, prati, sistemi di irrigazione e la piantumazione di arbusti e alberi.
L’aiuto economico ha l’obiettivo di incentivare pratiche sostenibili al fine di migliorare la qualità dell’aria e di ridurre l’impatto ambientale degli immobili urbani.
Il Bonus verde prevede una detrazione del 36% con tetto di spesa massimo di 5.000 euro. Significa che l’importo da recuperare sarà non superiore a 1.800 euro per unità immobiliare. Il rimborso sarà dilazionato in dieci anni con rate di pari importo. L’incentivo non prevede né la cessione del credito né lo sconto in fattura.
Condizione necessaria per portare la detrazione in dichiarazione dei redditi è aver sostenuto tutte le spese con mezzi di pagamento tracciabili come bonifico bancario, postale, carta di credito o assegno. I contanti non sono ammessi perché non garantiscono la trasparenza delle transazioni fondamentale nell’ottica della lotta all’evasione fiscale.
Per quanto riguarda i beneficiari del Bonus verde sottolineiamo come possono avere accesso alla detrazione coloro che possiedono o detengono titolo idoneo sull’immobile oggetto di interventi e che hanno sostenuto la spesa da detrarre.
Qualora i lavori di riqualificazione interessassero una parte comune esterna di un edificio condominiale il diritto alla detrazione di ogni singolo condomino spetterebbe nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata realmente versata al condominio. Concludiamo sottolineando come al momento la proroga del Bonus verde non sia prevista ma non è detto che nel testo definitivo della Legge di Bilancio non possa esserci una sorpresa.
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