La Manovra 2025 è al vaglio della Camera ma già sono state rese note alcune indicazioni come l’aumento di stipendi e pensioni.
La ragioneria di Stato e il Presidente Mattarella hanno approvato la Legge di Bilancio 2025. Ora spetta alla Camera studiare i 144 articoli e proporre eventuali emendamenti tra poche settimane. Vediamo quali le principali novità previste con l’anno nuovo.
La speranza degli italiani è di una Manovra 2025 che possa sostenere lavoratori, famiglie e pensionati in un contesto economicamente instabile e complicato dal punto di vista geopolitico e sociale. Ogni epoca ha i suoi problemi ma quando sembra che gli errori passati a nulla siano serviti si rischia di cadere in un’insofferenza totale.
C’è ancora chi nel 2024 fa le guerre, usa violenza e c’è chi fa la fame mentre altri sperperano milioni e milioni di euro. Un disequilibrio che ha numerose cause e che ritroviamo netto, purtroppo, anche in Italia. La nostra penisola continua ad avere il potenziale senza riuscire a metterlo a frutto. I disagi sono palesi sia dal punto di vista economico che sociale con le città che ospitano scene da far west o da thriller più spaventosi. In attesa che la giustizia si impegni per tenere a freno delinquenza e violenza, c’è la Legge di Bilancio ad intervenire sulle finanze dei cittadini.
Tra le novità della Legge di Bilancio in fase di approvazione definitiva la proroga del taglio del cuneo fiscale per 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto al 2024. Nel 2025, infatti, la misura sarà applicata sui redditi entro i 40 mila euro e non più 35 mila euro. Si arriverà, dunque, ad aiutare in busta paga 14,3 milioni di dipendenti. Ci sarà una nuova formula in relazione all’applicazione del taglio del cuneo fiscale.
Il riconoscimento del Bonus non tassabile varierà in base al guadagno fino ai 20 mila euro. Sarà del 7,1% per i redditi entro gli 8.500 euro, del 5,3% tra gli 8.500 e i 15 mila euro, del 4,8% tra 15 mila e 20 mila euro. Oltrepassando questo importo scatterà un meccanismo di detrazioni aggiuntive riconosciute in busta paga. Mille euro tra 20 mila e 32 mila euro e via scendendo fino a 40 mila euro.
Aumenteranno, poi, gli stipendi per le lavoratrici madri grazie alla conferma della decontribuzione loro dedicata. La bella notizia è che nel 2025 coinvolgerà anche le lavoratrici autonome. L’importo, però, deve ancora essere definito e sarà reso noto tramite un Decreto del Ministero del lavoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Continuerà ad essere attiva, poi, l’imposta sui premi produttività del 5% invece che del 10% mentre i neo assunti con redditi entro i 35 mila euro all’anno potranno contare su un benefit fiscale fino a 5 mila euro per il rimborso delle spese a condizione che il lavoratore accetti un trasferimento. Passiamo alle pensioni con la conferma dell’APE Sociale, di Opzione Donna e di Quota 103 con incentivi per chi rimane a lavoro. Le pensioni minime aumenteranno dell’1% per adeguamento all’inflazione più un’ulteriore 2,7% (da confermare) che porterebbe il trattamento a 620 euro circa. Rimarranno, infine, le tre aliquote IRPEF per scaglioni di reddito.
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