La Polizia Postale ha lanciato l’allerta, fate attenzione: sta circolando una nuova truffa del bancomat che potrebbe costarvi caro.
Avere un atteggiamento fiducioso verso il prossimo è sicuramente positivo e non bisogna mai partire dal presupposto che una nuova conoscenza possa essere una persona negativa, tuttavia questo non significa abbassare totalmente la guardia ed esporsi a rischi evitabili. Tale regola di vita vale anche e forse soprattutto quando la conoscenza avviene online e c’è di mezzo una compravendita.
Al giorno d’oggi è infatti possibile acquistare praticamente tutto – sia nuovo che usato – attraverso pochi semplici click su uno smartphone. Si tratta indubbiamente di una comodità, ma che presenta anche il rischio di cadere vittime di raggiri o vere e proprie truffe ordite da truffatori di professione.
Ciò che è importante sottolineare è che questi malintenzionati non possono fare nulla senza la nostra collaborazione, il che implica che noi tutti si deve imparare il linguaggio della truffa, ovvero quegli elementi che sono tipici di questi stratagemmi ingannevoli. In primo luogo non vanno mai forniti dati personali, nemmeno quando il messaggio di richiesta – giunto tramite chat, sms o mail – sembra provenire da siti e aziende note.
In secondo luogo non bisogna mai cliccare su link che si trovano in fondo a messaggi dai toni allarmistici o che promettono guadagni o occasioni imperdibili (e impossibili, come ad esempio iPhone a pochi euro). Terza e ultima precauzione non bisogna mai accettare di fornire pagamenti attraverso metodi non tracciabili e non sicuri (come ad esempio le ricariche PostePay).
Chiarite le basi del comportamento online per quanto riguarda le compravendite, esaminiamo adesso un caso verificatosi a Ferrara e che potrebbe presto diventare un nuovo modus operandi dei truffatori. In pratica la vittima stava vendendo qualcosa sulla piattaforma online Subito.it ed è stata contattata da un potenziale acquirente che si è finto interessato all’acquisto.
Convinto di ottenere rapidamente 3mila euro, il venditore si è fidato ciecamente delle indicazioni fornite dal truffatore, inserendo i propri dati in uno sportello ATM delle poste per una ricarica. Il risultato è che invece di ricevere 3mila euro, la vittima si è vista sottrarre l’importo, com’è stato possibile?
Semplice, il truffatore gli ha chiesto di inserire la propria Postepay nello sportello e di selezionare la funzione ricarica, in seguito gli ha dettato una serie di numeri sostenendo che fossero quelli dell’ordine di spedizione (che in ogni caso avrebbe dovuto fare e dunque conoscere il venditore) dandogli invece quelli della sua carta.
In questo modo, dunque, si è fatto ricaricare la Postepay di 3mila euro ed è scomparso. In seguito alla denuncia della vittima la Polizia Postale è stata in grado di rintracciare e porre in stato di fermo il truffatore. Tuttavia, onde evitare casi simili, ha diffuso online una linea guida da seguire in questi casi, spiegando anche come funziona la truffa.
Nell’allerta della Polizia Postale si fa presente che il finto acquirente, al fine di convincere il venditore a recarsi al bancomat, potrebbe sostenere di aver effettuato il bonifico e che sia necessario recarsi allo sportello per riscuoterlo. Ovviamente non è possibile poiché del trasferimento del bonifico si occupa l’istituto di credito senza che il ricevente debba fare nulla.
Nel messaggio della Polizia si legge poi: “NON EFFETTUATE MAI questo tipo di operazione poiché, in questo modo, il finto acquirente si farà accreditare l’importo. Se dovessi ricevere richieste di questo tipo, NON proseguire con la trattativa. Se invece hai accreditato l’importo richiesto al finto acquirente contattare gli Uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni”.
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