L’istinto di lavare il pollo prima di cucinarlo è molto comune. Molti lo fanno per rimuovere sangue o impurità visibili pensando che sia un’azione necessaria per conservare una buona igiene in cucina. Tuttavia, quello che sembra un gesto innocuo è in realtà una pratica rischiosa. Il pollo crudo, infatti, può essere contaminato da batteri come Campylobacter, Salmonella e Clostridium perfringens, microrganismi che causano gravi intossicazioni alimentari.
Risciacquare la carne non elimina questi batteri, al contrario, ciò che si verifica può causare gravi danni alla tua salute.
Uno studio condotto dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, insieme alla North Carolina State University, ha dimostrato quanto sia concreta questa minaccia. In una cucina sperimentale, a 300 partecipanti è stato chiesto di preparare del pollo crudo e un’insalata. Risultato: il 60% delle persone che ha lavato il pollo ha contaminato l’insalata con i batteri della carne.
Anche chi non ha lavato il pollo ha comunque contaminato inavvertitamente altri alimenti, a causa di una scarsa igiene delle mani o di utensili non puliti. Questa contaminazione incrociata si verifica facilmente, soprattutto quando il pollo crudo viene preparato vicino a cibi pronti da mangiare, come le verdure.
La soluzione più efficace per eliminare i batteri dal pollo crudo è la cottura. Cuocere la carne a 85°C garantisce la distruzione dei batteri dannosi, rendendo il pollo sicuro da consumare. Ma la tentazione di lavare il pollo nasce da convinzioni comuni: si pensa che il lavaggio elimini i batteri e renda la carne più pulita. In realtà, solo la cottura è in grado di assicurare una carne sicura, mentre il lavaggio espone solo a rischi inutili, contaminando superfici e cibi circostanti in modo pericoloso.
La chiave per una cucina sicura è adottare pratiche igieniche adeguate. Tamponare il pollo crudo con carta assorbente è un’alternativa migliore rispetto al lavaggio e permette di rimuovere tracce di sangue senza creare schizzi. Dopo, è essenziale lavarsi accuratamente le mani per almeno 20 secondi e disinfettare le superfici di lavoro.
Lo studio ha evidenziato che il 60% dei lavandini e delle superfici utilizzate rimaneva contaminato anche dopo la pulizia. Gli esperti avvertono che le persone vulnerabili come bambini e anziani, sono particolarmente a rischio di infezioni, quindi prendere precauzioni è essenziale per garantire un ambiente sicuro in cucina.
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