L’uso della stufa a pellet potrebbe far spendere molti più soldi del previsto commettendo un semplice banale errore. Cosa bisogna sapere per evitarlo.
Se avete comprato una stufa a pellet per riscaldare casa in inverno vi aspetterete una bolletta meno cara rispetto l’anno passato. In linea teorica i consumi si riducono ma solo utilizzando correttamente la stufa.
Sono milioni e milioni le stufe a pellet presenti nelle case degli italiani. Questa la scelta più comune come alternativa all’accensione dei termosifoni risultando più economica ed ecologica. L’investimento iniziale – va dai 500 euro fino ad arrivare a 3 mila euro in base alle potenzialità dell’apparecchio – si recupererà nel tempo pagando bollette meno onerose. Chi ha la possibilità di creare una canna fumaria e di posizionare una stufa a pellet, dunque, dovrebbe valutare questa soluzione a sostituzione di un tradizionale impianto di riscaldamento.
Chi ha già proceduto in tal senso, invece, meglio che faccia scorta di pellet prima che i costi dei sacchetti da 15 chili aumentino in vista della stagione fredda. Ricordiamo che i cilindri di legno devono essere conservati con molta attenzione perché si rovinano facilmente soprattutto assorbendo umidità. E se rovinati potrebbero causare un malfunzionamento della stufa con conseguente incremento dei consumi e rialzi in bolletta inattesi. Proprio con riferimento ai consumi segnaliamo un errori che molti compiono e che costa molto caro.
Avete acquistato una stufa a pellet ma avete ancora qualche interrogativo a cui dare risposta. Uno di questi potrebbe riguardare la tempistica di accensione dell’apparecchio. C’è un tempo giusto di cui tener conto per evitare di esagerare con i consumi? Una risposta univoca non c’è perché la quantificazione dipenderà dal modello, dalla manutenzione e dall’uso quotidiano. In generale una stufa a pellet potrebbe rimanere accesa giorno e notte senza problemi se gode di una buona manutenzione e gestione.
Ecco perché volendo sfruttare in modo prolungato l’apparecchio bisogna conoscere gli errori da evitare. Un primo sbaglio è accendere e spegnere la stufa frequentemente. Il consumo di pellet sarebbe maggiore e il sistema di accensione sarebbe “stressato” inutilmente. Meglio accenderla e lasciarla accesa a lungo, anche 12 ore con temperatura costante. Non ci sarebbero picchi di consumo e si risparmierebbe piuttosto che tenerla accesa tre ore poi spenta altre tre e poi riaccesa.
Può essere utile impostare un cronotermostato per programmare accensione e spegnimento e ridurre gli sprechi. Perfetto se si sta fuori casa tante ore ma si vuole trovare un ambiente caldo al ritorno senza gravare troppo in bolletta. Infine, l’errore da evitare è pulire con poca frequenza la stufa a pellet. Gli accumuli di residui non garantirebbero la piena efficienza del sistema, vanno rimossi spesso, almeno una volta a settimana (o più frequentemente in caso di utilizzo prolungato). Il vetro interno ed esterno andrebbe pulito ogni giorno così come il piano del fuoco. La canna fumaria, invece, va pulita in modo approfondito ogni anno all’inizio dell’inverno e a metà stagione. Seguendo questi accorgimenti la stufa a pellet funzionerà correttamente e senza sprechi.
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