Potreste ricevere a breve una cartella esattoriale inviata dalle Regioni per il pagamento mancato del bollo auto negli anni passati.
Se avete ricevuto o riceverete una cartella esattoriale per il recupero coattivo di un bollo auto non pagato ci saranno tante domande nella vostra testa. Siamo qui per sciogliere qualche dubbio e per rivelare importanti informazioni.
Il bollo auto deve essere pagato ogni anno dal momento dell’immatricolazione di un veicolo. Si tratta di una tassa particolarmente “antipatica” agli italiani perché rappresenta una spesa onerosa che va ad aggiungersi ai già tanti obblighi economici legati al possesso di un veicolo. Assicurazione, revisione, tagliando, carburante, manutenzione ordinaria e straordinaria, ci manca solo il bollo auto e il quadro dei costi è completo. Per quanto possa essere non gradita, questa imposta va pagata e senza superare la scadenza.
Tardando il versamento, infatti, si dovrebbero corrispondere anche sanzioni e interessi in base al ritardo accumulato. Si va dallo 0,1% per ogni giorno di ritardo con regolarizzazione del pagamento entro 15 giorni dalla scadenza fino al 30% qualora si superino i termini massimi del ravvedimento operoso. Se dai controlli dovesse risultare un mancato pagamento del bollo auto, l’Agenzia delle Entrate procederebbe con l’invio di una cartella esattoriale.
L’iter corretto prevede l’invio di un avviso di accertamento prima dell’emissione della cartella esattoriale. La normativa vuole, infatti, che prima dell’iscrizione a ruolo di un tributo e l’inoltro della pratica all’Agenzia delle Entrate – Riscossione l’ente titolare del credito invii al debitore l’accertamento fiscale per contestare l’inadempienza e contestare la violazione tributaria. Qualora la notifica di accertamento non dovesse essere recapitata allora scatterà la nullità della cartella.
Nel caso del bollo auto, però, il sistema adottato dalla Regione può essere differente. Nello specifico la Legge regionale può prevedere l’accertamento automatizzato con contestuale iscrizione a ruolo e conseguente autorizzazione da parte della Regione ad irrogare la sanzione contemporaneamente all’iscrizione a ruolo, senza pregressa contestazione. Significa che l’ente può procedere in automatico con l’invio della cartella esattoriale senza notificare prima l’accertamento fiscale.
Il contribuente non appena riceverà la cartella avrà 60 giorni di tempo per corrispondere l’importo indicato e non rischiare, così, il pignoramento dei beni (azione esecutiva) o il fermo amministrativo dell’auto (azione cautelare). Superati i 60 giorni l’unico modo per togliersi da una situazione pericolosa è pagare quanto dovuto o chiedere la rateizzazione delle somme.
Il versamento può avvenire seguendo diverse modalità. Nella cartella esattoriale ci sarà un modulo che potrà essere utilizzato per procedere tramite portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it, applicazione Equiclik oppure recandosi presso uno sportello di un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Tra le soluzioni anche i canali telematici come sito web e postazioni automatiche delle banche, di Poste Italiane e di altri Prestatori di servizi di pagamento aderenti a PagoPa nonché gli Uffici Postali, istituti di credito e PSP aderenti a PagoPa (la lista si trova su pagopa.gov.it). Sul modulo in questione è presente il bollettino per il pagamento postale e il QR code e codice CBILL per pagare con i circuiti di versamento abilitati.
In Italia voli da record: il primato è davvero clamoroso, svelate le motivazioni Se pensi…
La friggitrice ad aria è sempre più comune nelle nostre cucine: ecco cinque ricette curiose…
Quante volte hai temuto (o ti è successo davvero) che lo schermo del tuo telefono…
C'è una tassa da pagare a novembre che sta togliendo il sonno ai titolari di…
L'Italia può reintrodurre la centrale nucleare: l'idea del Governo e l'annuncio della premier Giorgia Meloni…
L'Italia potrebbe tornare al nucleare: arriva l'annuncio, le parole della premier Giorgia Meloni e l'idea…