È difficile trovare qualcuno a cui non piacciano le caldarroste, anche se spesso acquistare le castagne si trasforma in un salasso, ecco perché.
Ora che siamo ormai entrati nella fase centrale dell’autunno possiamo considerare questo il periodo ideale per consumare le caldarroste, amate praticamente da tutti, bambini compresi. Anzi, è usanza in diverse parti d’Italia organizzare in occasione di Ognissanti una castagnata, che si può tenere sia negli oratori, sia nella sede delle varie squadre sportive, così da radunare i più piccoli e le loro famiglie.
Tantissimi approfittano di queste giornate anche per organizzare una passeggiata nei boschi in compagnia dei propri affetti più cari per poterle raccogliere, anche se non è così facile trovarle in ogni parte d’Italia. In genere, infatti, si trovano prevalentemente in territori collinari o montuosi non troppo elevati, dove l’albero di castagno può essere autoctono, coltivato o selvatico. Coglierle personalmente può permettere di risparmiare non poco, chi le acquista si ritrova spesso a spendere cifre folli.
Hai comprato le caldarroste e hai speso tantissimo? Ecco perchè
Ognuno di noi vorrebbe spendere il meno possibile quando acquista qualcosa che ama mangiare, anche se ovviamente non è sempre possibile. Il discorso è valido a maggior ragione per le caldarroste, sia quando ne compriamo una manciata (in genere non sono più di una decina), sia quando invece le troviamo al supermercato per poi cucinarle a casa, anche se il conto in questi casi è spesso davvero amaro. Questo non fa che generare forte amarezza, spesso ci si ritrova costretti a prenderle meno rispetto a quanto previsto proprio perché si devono gestire giò altre spese ancora più importanti.
In realtà le castagne hanno un costo elevato per un motivo ben preciso, anche se pochi potrebbero conoscerlo. Su arriva a quell’importo sulla base di una serie di fattori, tutti cruciali. Un ruolo determinante viene svolto dalla coltivazione degli alberi, i frutti non crescono subito, servono in genere diversi anni priam che la pianta cresca e permetta di raccogliere le castagne. Curare questi aspetti non è semplice, chi non se ne è mai occupato prima potrebbe essere in difficoltà, un addetto specializzato deve ricevere però un salario che non è indifferente.
In autunno è raro trovare qualcuno che non le mangi mai, proprio perché possono andare bene sia da sole a fine pasto, sia come accompagnamento a un primo o un dolce. La domanda è quindi particolarmente alta, a volte anche di più rispetto all’offerta, per questo chi le vende deve cercare di ottenere un guadagno il più possibile alto, poco importa se questo può mettere in difficoltà gli aspiranti acquirenti. Se si vuole un prodotto fresco è determinante conservarle al meglio, limitando anche le possibili ammaccature, non può esserci quindi alcuna riduzione ai costi per la loro distribuzione, soprattutto se si devono raggiungere zone del nostro Paese disitanti rispetto alle piantagioni.
Le richieste non arrivano solamente dai consumatori finali, ma anche dai ristoranti, che possono utilizzare nei piatti a nche alcuni loro derivati, come la farina di castagne, è per questo che sceglie di avere un albero nel suo orto deve fare il possibile per massimizzare i frutti. Tutti questi elementi non possono che avere un’influenza rilevante su quello che dovremo poi pagare, anche se questo non sempre ci porta a rinunciarci del tutto, almeno un paio di volte l’anno. Mangiarle fa comunque bene, contengono un’ottima quantità di carboidrati complessi, che le rende assimilabili ai cereali e alle patate. Si dovrebbe comunque evitare di eccedere nelle quantità, 7 pezzi hanno le stesse calorie di un piatto di riso in bianco.