Attenzione alla scadenza quando si tratta di Assegno Unico: rischi di perdere gli arretrati, ecco come evitarlo.
L’Assegno Unico è una delle misure più note e apprezzate, al momento, nel nostro paese per quanto concerne il sostegno alle famiglie. Come sappiamo, si rivolge ad una vasta platea di beneficiari, tra i quali lavoratori autonomi e dipendenti, ma anche a disoccupati o percettori di sussidi, così come di altre misure assistenziali. Per avervi accesso è sufficiente avere un figlio entro i 21 anni di età e presentare la relativa domanda all’INPS. Attenzione, però: se non si presta attenzione a questa scadenza si rischia di perdere gli arretrati.
Come sappiamo, l’Assegno Unico spetta, in caso di nuovi nati, a partire dal 7imo mese di gravidanza. E, tuttavia, la domanda può essere presentata solo dopo la nascita del figlio poiché, nella stessa, occorre inserire generalità e codice fiscale del piccolo. C’è però un’altra scadenza a cui fare molta attenzione: di quale si tratta e perché.
Assegno Unico, la scadenza da non sottovalutare: rischi di perdere gli arretrati
Prima di entrare nel dettaglio riguardo agli arretrati, occorre chiarire un punto fondamentale: quello che riguarda l’ISEE. Come sappiamo, lo stesso non è obbligatorio ai fini del ricevimento dell’Assegno Unico, eppure, tuttavia, potrebbe fare un’importante differenza per molte famiglie. Il motivo?
Chi non presente tale indicatore economico, riceverà, di conseguenza, l’importo minimo del relativo beneficio, pari a 57 euro per figlio (e con corrispettive maggiorazioni dipendenti da altri elementi, come per madri single o genitori entrambi lavoratori). L’ISEE, dunque, diventa essenziale per avere accesso al pieno della misura, laddove spettante.
Torniamo, adesso, alla questione arretrati. Come anticipavamo, l’agevolazione spetta già a partire dal 7imo mese di gravidanza, ma la richiesta, con relativa domanda e presentazione di ISEE in corso di validità, può essere fatta solo dopo la nascita del bambino. Pochi sanno, però, che c’è un termine “limite” entro la quale procedere alla presentazione della stessa: 120 giorni dal lieto evento. Diversamente, il rischio è quello di perdere gli arretrati.
C’è, però, un ulteriore dettaglio a cui prestare attenzione: anche se la domanda in esame viene presentata senza ISEE in corso di validità c’è il medesimo rischio. Questo perché, secondo la normativa, nel caso specifico dell’assenza dello stesso, solo all’inizio dell’anno è concessa la possibilità di ottenere gli arretrati. Laddove, invece, l’ISEE non venga rinnovato entro il 30 Giugno dell’anno corrente, tale possibilità si perde e, chi si è visto corrispondere solo l’importo minimo della misura, non potrà più recuperare la differenza su quello che è l’effettivo spettante.