Donne in pensione, vediamo quali sono i requisiti per terminare la carriera lavorativa a 57 anni. Una panoramica della questione.
La pensione resta un tema centrale nel dibattito politico e non a caso ha trovato ampio spazio nella manovra economica che presto sarà approvata dal Parlamento. Attenzione particolare è stato concessa alle donne lavoratrici con un numero elevato di figli, con anticipi alla pensione di vecchiaia fissata finora a 67 anni.
Tuttavia la questione della pensione resta molto delicata e le misure delineate non mirano a modificare la struttura della riforma Fornero. Resta il nodo delle risorse che potrebbe diventare un problema molto serio nei prossimi anni. Oggi si mira piuttosto a garantire delle categorie particolari e a favorirne l’ingresso nella pensione. Per esempio già oggi alcune lavoratrici possono anticipare l’ingresso a 57 anni.
Donne in pensione, i requisiti che servono per anticipare la fine dell’attività lavorativa
Come accennato esistono delle deroghe all’impianto della riforma Fornero che permettono un anticipo rispetto ai canonici 67 anni, con almeno 20 di contributi (per chi ha iniziato a versarne dal 1996). Per esempio esiste la pensione anticipata o precoce, destinata a lavoratori che hanno iniziato la loro attività molto presto, in età precoce.
Oppure l’assegno straordinario con anticipo di 7 anni, a carico del datore di lavoro dopo accordi aziendali e collegato a specifici fondi di solidarietà. Ma esiste anche un’opportunità interessante per le lavoratrici di anticipare a 57 anni di età anagrafica. Bisogna però ricordare che questa opportunità è riservata a quante hanno un’invalidità certificata pari almeno all’80 per cento.
In più per avere il primo assegno pensionistico con questo sistema si devono aspettare 12 mesi, la cosiddetta finestra mobile. Le donne con questi requisiti hanno un indubbio vantaggio rispetto agli uomini che invece devono attendere almeno i 62 anni. Gli anni di contributi necessari per ottenere questa prestazione devono essere almeno 20. Insomma si tratta di una possibilità importante, ma legata a condizioni fisiche molto particolari.
Da ricordare poi che i titolari di assegno ordinario di invalidità possono trasformare questa prestazione in pensione di vecchiaia anticipata con una richiesta all’INPS, con tutta la relativa documentazione a corredo della domanda. Le donne invalide che vogliono fruire di questo anticipo a 57 anni devono anche presentare il modello SS3, il certificato medico compilato debitamente dal medico curante.
La pensione ha decorrenza dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra mobile di attesa. Ultimo elemento molto importante: la pensione di vecchiaia anticipata per persone invalide è destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato.