L’interessante iniziativa è già partita, le istituzioni tendono una mano ai cittadini e mettono a disposizione un bonus di 500 euro al mese.
Un vero e proprio progetto pilota quello che è partito da qualche settimana; le amministrazioni locali, in concerto con le autorità regionali, hanno messo a disposizione un Bonus Salute dall’importo complessivo di cinquecento euro. Un’iniziativa senza dubbio importante in un periodo complicato per la popolazione dal punto di vista socioeconomico. La speranza è che lo stesso modello possa essere replicato e allargato anche ad altri territori nei prossimi mesi, i risultati al momento sono incoraggianti.
A presentare l’operazione è stato Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, che è in tour fra i presidi ospedalieri. “Vogliamo investire sui presidi ospedalieri e non tagliare. Voler specializzare e non chiudere non è uno sloga ma un impegno concreto”, le sue parole riportate dalla redazione de La Stampa. Dai dati e dalle previsioni, comunque, filtra ottimismo: “È una buona pratica da trasmettere anche alle altre aree”, ha aggiunto Riboldi.
Bonus medici di base, 500 euro per le aree ‘disagiate’
È partito da Ovada, in provincia di Alessandria, il tour fra gli ospedali del Piemonte di Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, per illustrare i dettagli dei prossimi interventi e investimenti. Tra le novità più interessanti c’è senza dubbio il bonus da erogare ai medici di base che si impegnino a operare nelle aree più disagiate, come ad esempio nella provincia del Verbanio-Cusio-Ossola, che presenta il più alto tasso di montanità rispetto agli altri territori.
“La sperimentazione è già in corso nel Verbano”, ha spiegato Riboldi, raggiunto dai microfoni della redazione del quotidiano La Stampa, sottolineando come l’esperimento sia stato avviato con successo e che presto potrebbe essere esteso anche ad altre realtà regionali. “Si tratta di un contributo erogato dalla Asl, vorremmo renderlo strumentale. L’obiettivo è dimostrare che la medicina non è esclusiva dei grandi centri, mantenere la sanità sul territorio sarà la chiave”.
L’impegno è concreto da parte delle istituzioni che, fortunatamente, rimangono realistiche e cercano di evitare il più possibile di fornire false aspettative. “Non si tratta di slogan, chi andrà a operare nei piccoli nosocomi godrà di incentivi che a breve verranno discussi e poi concretizzati in legge dalla Regione”, ha confermato l’assessore. Un aiuto da non lasciarsi sfuggire.