Mutuo a 20 anni, cosa accadrà con il prossimo anno. Una modifica che interessa molte famiglie alle prese con questo finanziamento.
Il mercato dei finanziamenti, e in particolare dei mutui per l’acquisto della prima casa, ha attraversato una fase estremamente delicata negli ultimi due anni. La coincidenza della crisi economica e la fiammata inflazionistica hanno avuti effetti deleteri su questo particolare mercato finanziario.
Il rialzo del costo del denaro, derivante dalle politiche monetarie decise dalla Banca Centrale Europea (BCE) per contenere l’aumento dei prezzi a livello continentale, ha colpito in maniera assai dura i finanziamenti e i mutui per la prima casa. Si è infatti registrata una contrazione dell’accensione di nuovi mutui e una crescita delle spese sostenute dalle famiglie con mutui a tassi variabili, con difficoltà molto forti. Ora si delinea un cambiamento.
Negli ultimi trimestri il taglio dei tassi indicato dalla BCE ha segnato un primo rallentamento nella corsa dei mutui a tasso variabile. Con la decisione presa diversi giorni fa di un ulteriore taglio dello 0,25 per cento si conferma la strada intrapresa e si dà l’avvio a un periodo più positivo per molte famiglie.
Infatti gli effetti sui tassi di interessi pagati dalle famiglie mutuatarie sono incoraggianti e determinano un risparmio tra i 13 e i 30 euro sulla rata mensile dei mutui ventennali a tasso variabile, la tipologia più diffusa nel nostro paese. Con un mutuo a 20 anni con un capitale compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio mensile è stimato tra 13 e 27 euro, che corrispondono a una somma tra 156 e 324 euro.
Avendo un finanziamento della durata di 30 anni, il taglio dello 0,25 per cento consentirà un risparmio medio sulla rata mensile tra i 15 e i 30 euro, corrispondenti a una cifra tra 180 e 360 euro all’anno. Con un mutuo a 25 anni per un capitale di 125mila euro, il risparmio grazie alla decurtazione dei tassi è di 17 euro al mese, che significa una spesa inferiore di 204 euro annui. Si tratta di cifre interessanti che porteranno di certo sollievo ai conti familiari.
D’altra parte la strada per rientrare nella normalità, dopo una periodo di forti rialzi dei tassi bancari che hanno avuto un impatto pesante sui finanziamenti per la prima casa, è ancora lunga. Alcune tipologie di mutui a tasso variabile hanno avuto delle spese maggiori nel corso del 2024 di ben 5mila euro, rispetto ai tassi medi pagati alla fine del 2021, prima che crisi finanziaria scoppiasse e che i la BCE intervenisse.
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