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Regole

Assegno Unico addio: chi non si occupa del minore lo perde da subito

L’Assegno Unico può essere una salvezza per i genitori. Se però non ci si prende cura del minore, può venire meno: parla la Legge

L’Assegno Unico mensile ed universale è un supporto economico introdotto nel gennaio 2022 per tutte le famiglie con figli a carico. La domanda va presentata una volta all’anno e, per chi esegue la procedura tra gennaio e febbraio, l’erogazione è prevista tra il 15 e il 20 di marzo: per la compilazione della richiesta, comunque, si ha tempo fino al mese di giugno se si vogliono ricevere anche gli arretrati dei mesi precedenti.

Assegno Unico addio: chi non si occupa del minore lo perde da subito (giurisprudenzaunisannio.it)

L’Assegno Unico è garantito a tutte le famiglie con figli a carico indipendentemente dal loro reddito; l’importo si basa sull’ISEE valido al momento della richiesta ma, anche senza questo documento, si ottiene comunque l’assegno. Nel caso in cui, però, non ci si prenda cura del minore, allora questo può venire meno. La situazione è delicata e va considerata in ogni suo aspetto: obiettivo unico e principale, infatti, è la tutela del benessere dei minori.

Assegno Unico: quando può saltare

Nel caso di affidamento di un minore, i genitori affidatari come specifica l’articolo 6 del D. lgs. 230 del 2021 possono presentare la domanda per l’Assegno Unico, purché sia presente un provvedimento di affidamento famigliare disposto dal Servizio sociale locale o dal Tribunale, al fine di tutelare il minore. Nello specifico, i genitori affidatari devono compilare la sezione “Genitore affidatario per affido temporaneo o preadottivo” ed allegare la documentazione richiesta.

Assegno Unico: quando può saltare (giurisprudenzaunisannio.it)

Quando il minore è in affidamento temporaneo, egli viene considerato nucleo famigliare a sé a meno che l’affidatario lo consideri parte del proprio nucleo secondo quanto specifica l’articolo 3 del DPCM 159 del 2013. In caso, invece, di affidamento preadottivo, il minore fa subito parte del nucleo dell’affidatario, sebbene anagraficamente risulti ancora dei genitori biologici.

Nel caso in cui la domanda di Assegno Unico sia già stata presentata dai genitori naturali e questo impedisca agli affidatari di inoltrare la propria, in riferimento al medesimo minore, l’INPS revocherà la prima e recupererà l’indebito, nel caso in cui siano già state erogate alcune mensilità. Di fatto, quindi, è la famiglia affidataria, temporaneamente o per pre adozione, ad avere diritto all’Assegno Unico: qualsiasi problema procedurale in tal senso va segnalato all’Inps, così che tutto vada a buon fine. La somma che si riceve, infatti, è importante affinché il minore possa avere tutto ciò di cui ha bisogno!

Giulia Belotti

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