Acquistare la prima casa oggi fa un po’ meno paura. Lo Stato ti viene incontro e garantisce per te. Tutti i requisiti.
Acquistare una casa oggi è un po’ meno spauracchio soprattutto per chi è alla sua prima esperienza con un nuovo immobile. E fa meno paura anche l’ISEE a differenza di altre agevolazioni che ne richiedono uno oggettivamente basso per potere accedere agli aiuti statali.
Acquistare una casa è un’esperienza tanto emozionante quanto difficile. Accedere ad un mutuo non è sempre semplice, le banche hanno regole rigide e restrittive e può succedere che magari una giovane coppia che sta per sposarsi o per convivere rinunci al sogno e si rifugi temporaneamente negli affitti o in altri tipi di sistemazione. Ma oggi c’è un aiuto importante e c’è di mezzo lo Stato che garantisce per chi ha i requisiti necessari ad accedere al Fondo Prima Casa.
Che cos’è il Fondo Prima Casa? È un aiuto in cui lo Stato si prende la responsabilità di offrire alle banche le garanzie necessarie per accedere ad un mutuo. Per semplificare all’estremo: se non riesci a pagare tu le rate mensili ci pensa lo Stato. Le banche, come abbiamo detto, chiedono garanzie sempre più stringenti a chi vuole acquistare una casa attraverso un mutuo. Spesso, a garanzia del credito, viene chiesta non solo l’iscrizione di ipoteca sull’immobile in favore della banca stessa e l’eventuale assicurazione, ma anche ulteriori garanzie, spesso di natura personale che possono coinvolgere genitori o parenti.
Grazie al “Fondo Prima Casa”, è lo Stato ad offrire le garanzie necessarie per l’accensione di mutui. In questo caso la banca non può richiedere ulteriori garanzie personali. Per accedere al fondo e alla richiesta del mutuo, ovviamente i cittadini non devono essere proprietari di altri immobili a uso abitativo e il costo totale del finanziamento non deve superare i 250 mila euro. La garanzia dello Stato va a coprire la metà del credito concesso.
La domanda può essere presentata da qualsiasi cittadino, ma ci sono vantaggi superiori per alcune categorie per le quali lo Stato riconosce non solo la priorità di accesso al beneficio del Fondo, ma anche l’applicazione al contratto di mutuo di un TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) che non può superare quello individuato trimestralmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le categorie in questione sono: le giovani coppie coniugate o conviventi che abbiano costituito nucleo da almeno due anni; i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori conviventi; i conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari e i giovani di età inferiore a 36 anni.
E non è finita, perché il Decreto Sostegni bis ha previsto la possibilità di richiedere l’innalzamento della garanzia all’80% per tutti coloro che, rientrando nelle categorie prioritarie di cui sopra, abbiano un ISEE non superiore a 40 mila euro annui e richiedano un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo di oneri accessori. C’è tempo fino al 31 dicembre per accedere al Fondo. La richiesta deve essere inoltrata alla Banca e non direttamente a Consap: il cittadino dovrà presentare, contestualmente alla richiesta di mutuo alla Banca, anche il modulo scaricabile dal sito di Consap o del MEF contenente la “Domanda di accesso al Fondo di garanzia per la prima casa”.
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