Cartelle esattoriali, è in arrivo un cambiamento importante per il 2025: andiamo a vedere in che modo ti potrà salvare nel prossimo anno e di che si tratta.
La situazione dal punto di vista economico nel Paese è a dir poco delicata, con tantissime famiglie che si trovano a fare i conti con un contesto di costante e di profonda crisi. Se le cose stanno così, non è raro che si possa cadere in una sorta di spirale di debiti e di affanno. In virtù dei quali si può entrare nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Con lo spauracchio principale che da questo punto di vista è rappresentato dalle cartelle esattoriali.
In questa situazione pagare dei debiti può non essere semplice, dal momento che se è difficile andare avanti, immaginiamo come può essere in salita la strada per chi deve anche affrontare delle spese extra. In più, c’è da tenere in considerazione il fatto che la prescrizione per i debiti con lo Stato è fissata a dieci anni e che di conseguenza ci possono accompagnare per tanto tempo. In tal senso, però, nel nuovo anno arriveranno dei cambiamenti non di poco conto. Andiamo a vedere di che si tratta.
In alcuni casi, come è noto, si può arrivare all’annullamento della cartella esattoriale. Si tratta di un processo noto come autotutela e non è un qualcosa di automatico. Dovrà essere, infatti, il contribuente a farne richiesta. Questo può avvenire nel caso in cui il debito sia stato pagato prima dell’iscrizione a ruolo, se è stato emesso un provvedimento di sgravio, se c’è una sospensione giudiziale o se sono diventati un fatto reale i tempi per la prescrizione. Ma non è tutto, dal momento che quest’anno è arrivata una sentenza a suo modo storica.
La corte di Cassazione quest’anno, con l’ordinanza numero 4960 ha fissato che è legittimo da parte del contribuente chiedere, a determinate condizioni, lo sgravio parziale delle cartelle esattoriali. In virtù di questa ordinanza, dunque, per l’anno prossimo cambia tutto. Questo sgravio può avvenire, però, solo nel momento in cui la cartella esattoriale è prossima alla prescrizione e si può far domanda per non pagare né le sanzioni né gli interessi che nel frattempo sono maturati, ma solo ed esclusivamente l’importo che si doveva versare nelle casse del creditore. Anche in questo caso, però, dovrà essere il contribuente a farne domanda.
La richiesta per lo sgravio, così come per l’annullamento, va presentata all’Agenzia delle Entrate, che dovrà poi valutare la situazione e fornire, entro dei tempi prestabiliti, la decisione al contribuente in questione.
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