Che cosa attende le partite iva nel 2025, di seguito le novità in arrivo per la fatturazione elettronica. Una notizia importante.
L’introduzione della fatturazione elettronica ha avuto nel corso degli anni degli indubbi vantaggi per l’Agenzia delle Entrate. Infatti non solo è stato possibile contrastare con maggiore efficacia evasione ed elusione fiscale, ma vi è stata una notevole riduzione dei tempi di individuazione delle irregolarità.
In qualche modo la fattura elettronica ha funzionato da deterrente con il risultato di aumentare il gettito complessivo dl gettito iva. Inoltre alcune incombenze per i contribuenti sono state eliminate come lo spesometro e gli Intrastat sugli acquisti. La fattura elettronica è stata un passo decisivo verso la digitalizzazione del fisco, anche con la predisposizione dei registri iva, delle dichiarazioni annuali e delle LIPE precompilate.
Ad essere interessati all’introduzione della fattura elettronica anche i forfettari, includendo così in questa modalità tutti i possessori di partita iva. Ma questo quadro che sembrerebbe molto positivo non è immutabile e infatti è destinato a cambiare abbastanza presto.
L’attuale normativa in vigore trova un’applicazione in deroga e temporanea. In altre parole per continuare ancora con questo sistema l’Italia deve richiedere una proroga all’Europa almeno di un anno. La fatturazione elettronica come la conosciamo scadrebbe con il 31 dicembre di quest’anno. Ma in attesa della riforma VIDA, che coinvolgerà tutti i paesi dell’Unione, si manterranno le regole in deroga per tutto il 2025.
Quindi la spedizione e ricezione di documenti fiscali, tra cui le fatture, in formato digitale è destinata a cambiare con l’introduzione di nuove regole valide a livello comunitario e in fase di definizione. La riforma VIDA fa parte del Piano d’azione per una fiscalità equa e semplice, adottato nel 2020 per facilitare le ripresa economica dalla crisi. Al momento i vari Paesi comunitari agiscono con delle deroghe, ma si attende il provvedimento di adeguamento delle varie discipline.
Per esempio già in Germania si pensa di introdurre l’obbligo della fatturazione elettronica per le operazioni in B2b sia in ricezione che in emissione. Altre misure di aggiornamento del sistema della fatturazione sono in corso in Francia. In Italia il processo di digitalizzazione della fiscalità è in fase avanzata di sviluppo, ma devono arrivare delle norme che riunifichino i vari regolamenti nazionali.
Quindi per concludere la normativa attuale sulla fatturazione elettronica è in via di conclusione già con la fine dell’anno in corso. Ma l’Italia si sta provvedendo a richiedere una proroga di un anno in attesa che anche gli altri Paesi UE aderiscano a questo sistema.
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