Da anni sentiamo ripetere che mangiare carne faccia malissimo alla salute. Ma, al di là delle personali scelte e convinzioni etiche di ciascuno di noi, è davvero così?
Attualmente il 2,3% della popolazione italiana ha scelto una dieta vegana. Chi segue una dieta vegana non mangia carne né pesce nè derivati. Dunque niente uova, niente latte e latticini e niente miele in quanto, comunque, deriva dalle api. La dieta vegana affonda le sue radici, principalmente, in ragioni di tipo etico: non si vuole causare la morte e la sofferenza degli animali.
Sulle ragioni etiche non si discute nemmeno: ognuno ha le proprie idee e devono essere rispettate. Ciò su cui, invece, bisogna riflettere e su cui non si finisce mai d’imparare è quanto sia sana una dieta piuttosto che un’altra. Da anni sentiamo ripetere anche da illustri medici che il consumo di carne – e, in particolare di carne rossa – sia dannoso per la nostra salute e che, dunque, andrebbe limitato.
Del resto è anche vero che gli attuali centenari, avendo vissuto durante gli anni della guerra, di carne ne mangiavano ben poca per non parlare del pesce. Ma un nuovo studio giapponese rovescia completamente le nostre convinzioni sulla carne e potrebbe avere un impatto significativo sulle nostre scelte a tavola.
Medici, nutrizioni e persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità da anni consigliano di ridurre il più possibile il consumo di carne e di proteine animali a favore di una dieta prevalentemente vegetale che si basi sul consumo di verdura, frutta, legumi e cereali integrali. Un nuovo studio giapponese, però, rovescia del tutto questa tesi: la carne, in alcuni casi, può addirittura salvarci la vita!
Se una persona sceglie di essere vegana o vegetariana per ragioni etiche, non c’è assolutamente nulla di male: è una scelta personale che va rispettata. Se una persona, però, è convinta che la carne e le proteine facciano sempre e comunque male all’organismo, allora forse sta sbagliando.
A dirlo è un recente studio condotto dagli scienziati del Riken Center for Integrative Medical Sciences (Ims) in Giappone. La carne e le proteine contenute nelle uova e nel latte svolgerebbero un’azione protettiva sul nostro intestino a quanto pare. Addirittura questi cibi potrebbero inibire la formazione di neoplasie nell’intestino. Gli studiosi hanno scoperto che nella carne, nelle uova e nel latte sono presenti alcuni antigeni che potrebbero bloccare il tumore dell’intestino tenue e potrebbero giovare a soggetti affetti dal morbo di Crohn e dalla sindrome dell’intestino irritabile.
In pratica, dai risultati dello studio giapponese, è emerso che gli antigeni albumina sierica bovina e ovoalbumina – che si trovano rispettivamente nella carne, nel latte bovino e nell’albume delle uova – sarebbero in grado di attivare alcune cellule immunitarie dell’intestino tenue. Queste cellule, a loro volta, sopprimerebbero le cellule tumorali sul nascere. Si tratta solo di uno studio e saranno, naturalmente, necessarie ulteriori ricerche al fine di avvalorare questa tesi che mette in discussione tutte le nostre convinzioni nonché la nostra stessa dieta mediterranea.
Sarà, infatti, necessario capire se tutta la carne svolge questa azione positiva sull’intestino oppure se c’è qualche differenza tra carne bianca e carne rossa o selvaggina. Inoltre dovrà essere puntualizzato in quale quantità e con quale frequenza la carne ha un’azione benefica e quando, invece, potrebbe comportare dei rischi per la salute.
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