Una buona notizia e una cattiva, anche se quella meno bella è solo per i ‘furbetti’: concentriamoci su quella buona.
Anche se i dati Istat sono incoraggianti sul fronte della disoccupazione che è in lenta ma inesorabile discesa, restano ancora tanti italiani senza lavoro che vivono di sussidi. Quelli che piacciono poco al Premier Meloni ma che per taluni sono necessari in attesa di buone notizie.
La strategia del governo Meloni è stata chiara sin da subito: no a sussidi inutili, sì al reintegro nel mondo del lavoro per i disoccupati. La prima mossa del nuovo Esecutivo è stata quella di eliminare il Reddito di cittadinanza che seppure sia stato utile a livello economico per milioni di famiglie, ha fallito la missione dei navigator e della ricerca di lavoro per i beneficiari del sussidio.
Con l’Assegno di Inclusione le cose sono cambiate e insieme ad un aiuto economico da spendere per i beni di prima necessità, i beneficiari saranno chiamati a trovare un lavoro tramite servizi sociali e centri per l’impiego. Chi non partecipa al programma di reinserimento vedrà cancellato l’Assegno. E poi ci sono i disoccupati che percepiscono la Naspi.
Aumenta l’assegno mensile per i disoccupati ma qualcuno sarà escluso
Una buona notizia e una meno buona, dicevamo. Parliamo della Naspi, l’indennità riservata ai disoccupati. Ricordiamo che per beneficiarne occorre essere stati lavoratori dipendenti rimasti senza lavoro per cause non imputabili alla propria volontà. I lavoratori disoccupati nei 4 mesi prima del licenziamento devono avere versato contributi per non meno di 13 settimane, compresi quelli figurativi. L’importo della Naspi viene calcolato con la media degli stipendi ricevuti negli ultimi 4 anni e spetta al beneficiario per non più di 24 mesi.
Come tutti i percettori Naspi sanno, l’importo iniziale scende dopo 5 mesi di ricezione dell’indennità. Per ogni mensilità successiva alla sesta si del 3%. Se il lavoratore disoccupato ha non meno di 55 anni, il taglio si applica invece dall’ottava mensilità. E parliamo di importi. Esiste una soglia massima sopra la quale il disoccupato non può arrivare e per il 2024 era di 1.500 euro ma dall’INPS trapelano notizie secondo le quali questo importo dovrebbe aumentare da gennaio 2025, complice l’inflazione, dunque il tetto massimo dell’importo mensile da ricevere in pagamento NASpI potrebbe aumentare, anche se non in maniera importante. La novità più importante, però riguarda l’inserimento obbligatorio dei percettori della NASpI nel circuito delle politiche attive per il lavoro, come fortemente voluto e poi annunciato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone.
E poi c’è la cattiva notizia, se così si può chiamare. Fino al 31 dicembre 2024, chi rientra in Italia dopo un solo giorno di lavoro all’estero può beneficiare di 180 giorni di NASpI ma la Legge di Bilancio 2025 ha previsto la cancellazione di questa opzione, eliminando un’applicazione della norma che in passato ha consentito a molti di accedere ai sussidi con requisiti davvero troppo scarsi.